domenica 10 maggio 2015

a volte basta poco per fare la differenza

Dedicare del tempo ad una passione non è facile, se gli impegni sono tanti. Ma appena si trova del tempo, ecco che l'entusiasmo esce fuori di nuovo... Ho iniziato con il digiscoping, lo trovo troppo affascinante, gli esperimenti, la ricerca della qualità acquisendo esperienza con gli innumerevoli tentativi e sbagli. Ma anche soddisfazioni. Magari soltanto una su 100, ma sufficiente per continuare ad amare questa tecnica.
Avendo a disposizione un bel po di tempo "forzato", ho voluto fare altre prove e qualche piccolo commento sulla Canon S120.
L'abbinamento attuale è composto da Kowa 556, adattatore innesto 1.25", diagonale a specchio 90 gradi, Baader Hyperion Zoom 8-24 e Canon S120. 

La parte più difficile è l'allineamento delle ottiche, ma anche del diagonale nell'adattatore: il peso applicato ad esso non è poco e se le viti non vengono strette subito bene, potrebbe creare un piccolo angolo che fa perdere subito dettaglio.

Poi ho dovuto fare i conti con i compromessi tra zoom dell'oculare e della camera, cercando la migliore qualità con minore perdita di luce. Ma per questo sono bastate un pò di prove, evitando gli estremi delle loro escursioni. Farò dei test più avanti a riguardo.

L'adattatore attualmente usato è davvero ben fatto ma io sto cercando di realizzarne uno che colleghi la fotocamera direttamente all'oculare senza passare per altre parti mobili, cioè rendere tutto più semplice e funzionale possibile.

Lo specchio, rispetto al prisma, ha una qualità nettamente superiore, il fatto che l'immagine sia ribaltata in orizzontale non è un problema e basta un po di pratica per poter inseguire il soggetto senza errori.

La Canon S120 nasce con molte funzioni davvero interessanti per il digiscoping. Molto utile secondo me la funzione scatto dal touch screen che, data la sua sensibilità (regolabile), permette una notevole riduzione del micromosso: basta infatti sfiorare lo schermo nel punto in cui si vuole mettere a fuoco e rilasciando si ottiene la foto. Premendo invece sul pulsante classico, si è costretti ad applicare molta più pressione. 

Deludente invece la durata della batteria, questo a causa del DIGIC 6 impiegato nel suo interno. Il problema si verifica soprattutto nei video, dove il processore ha davvero bisogno di corrente, e la piccola batteria mostra i suoi limiti.
E' tuttavia sufficiente fare una piccola scorta di batterie acquistabili in rete per potersi garantire un buon margine di tempo di lavoro.


Una volta abbinato il tutto nel giusto modo, i risultati sono sorprendenti. 
Rispetto ai vecchi esperimenti fatti in passato, mi sento di dover ammettere di aver sottovalutato fattori importanti come il corretto allineamento e la funzionalità del prisma, che hanno ridotto notevolmente la qualità. A volte basta molto poco, in gradi e millimetri intendo....
Lenti pulite è un altro fattore importante, i granelli di polvere potrebbe creare piccoli aloni sulla foto, ma comunque eliminabili in post produzione. 

4-5 metri distanza


Sono contento di non aver abbandonato questa tecnica che spero di poter testare al più presto "sul campo". Ma soprattutto sono contento di non aver perso interesse in tutto quello che è sperimentare e ricercare: credo che sia una parte fondamentale dello spirito di chi pratica digiscoping e che è al di "fuori dalla massa". Chi vuole praticare il digiscoping deve essere infatti un pò controcorrente e tanto curioso.

distanza 5-6 metri


8-10 metri, no crop, zona in ombra. 


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