giovedì 4 agosto 2011

un test veloce...

Ho voluto fare una serie di scatti per saggiare le varie possibilità di riduzione, combinando i due riduttori con i vari anelli di prolunga a disposizione. Le foto sono state tutte scattate da 6 metri di distanza, condizioni di cielo coperto, 1/250sec, ISO 400. Ho eseguito un crop pari a 2000x1500 pixel (poi ridotti a 1022x768 per poterli inserire sul blog), nessun trattamento di colore/dettaglio con Photoshop. Le prime tre foto con il riduttore "piccolo", la terza e la quarta con il nuovo riduttore "grande" (vedi post precedente), l'ultima a fuoco diretto. Si nota la differenza di luminosità nei vari scatti, direttamente proporzionale alle riduzioni. Considerato che il C5 offre, a fuoco diretto, circa 50 ingrandimenti (stessi ingrandimenti di un oculare 25mm), ho ottenuto in proporzione i seguenti fattori di riduzione:


1° scatto: 0,37x  (riduttore con lente piccola, anelli dist. 1+3)
2° scatto: 0,50x  (ridutt. lente piccola, anello dist. 1)
3° scatto: 0,61x  (ridutt. lente piccola, nessun distanziale)
4° scatto: 0,67x  (l. grande, anelli 1+3, il num. 2 comprende la lente)
5° scatto: 0,76x  (l. grande,anello dist. num.1)
6° scatto: 1:1 fuoco diretto

0,37x
0,50x  
0,61x
0,67x
0,76x
fuoco diretto








Si può notare che non c'è molta differenza tra i due nel fattore di riduzione intermedi (0,61x e 0,67x), inoltre è presente un certo "salto" di luminosità nel passaggio tra il primo ed il secondo riduttore. Credo che questo sia dovuto proprio al maggiore spessore della lente, ma potrebbe essere solo un caso, dovuto anche al cielo coperto che non mi ha garantito una illuminazione costante. Per quanto riguarda la macchina, il tutto era settato su manuale ed ho escluso l'esposizione automatica.
Francamente non so quale sia il migliore. Hanno due range di lavoro diversi, sicuramente, nelle uscite che farò, entrambi mi seguiranno. Il riduttore più piccolo è pratico e leggero, ma l'innesto che sto usando è di quelli per oculare, quindi la macchina è bloccata con due piccole viti che non garantiscono certamente la buona tenuta al peso (in realtà avrei già provveduto a realizzare un piccolo foro nell'adattatore che combacia con una delle due viti, ma rimane comunque fragile). Il riduttore più grande elimina la vignettatura, posso avvitarlo direttamente e tutto il corpo macchina-telescopio è perfettamente fissato. La scelta è difficile, l'unica è provarli sul campo, continuamente, alla fine la scelta sarà istintiva...
Ricapitolando, con un costo molto basso sono riuscito a realizzare due buoni riduttori di focale che mi permettono di variare tra (circa) i 480mm e i 1250mm totali (calcolo teorico, per questo spero di approfondire meglio il discorso nei prossimi post), con vari salti intermedi. Per ora, credo che con la riduzione basti così, il prossimo passo....? raddoppiare gli ingrandimenti! no, tranquilli, credo che la Barlow dovrò proprio comprarla, stavolta....







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martedì 2 agosto 2011

ancora riduzione: il secondo riduttore di focale autocostruito

Come si dice? una volta capito il trucco, tutto diventa un gioco. Così continuando a fare prove su prove per migliorare ulteriormente la qualità del riduttore di focale, ho cercato di realizzare qualcosa completamente nuovo. Ma andiamo  per ordine...questa mattina è finalmente arrivato il set di anelli di prolunga per il macro. E' una serie di tre anelli più i due di innesto maschio e femmina. Gli anelli sono di spessore diverso e, avvitandoli opportunamente in diverse combinazioni (1, 2, 3, 1+2, 1+3, 2+3 o 1+2+3), si ottengono diverse lunghezze. Questo permette, utilizzando un normale obiettivo fotografico, di ottenere ingrandimenti macro notevoli a costo basso (costo totale circa 7€ comprese le spese di spedizione... derivazione cinese, naturalmente).
la serie di anelli di prolunga
 La prima prova che ho eseguito, comunque, è stata quella di collegare la fotocamera al telescopio con gli anelli ed il riduttore di focale. Allontanando sempre di più la camera dalla lente, l'effetto riduzione aumenta in proporzione, così come anche la vignettatura.Già, la vignettatura... cominciando ad osservare lo spazio a disposizione all'interno degli anelli, mi sono chiesto come potevo adattare una lente più grande alla fotocamera. Naturalmente la scelta è ricaduta su un mio vecchio binocolo 16x50, ormai scollimato a seguito di una caduta (attenzione a chi prestate gli oggetti delicati).


Adattare la lente è stato il lavoro più lungo. Ho deciso di utilizzare della colla a caldo, scelta di cui mi sono pentito quasi subito a causa dei fili appiccicosi che lascia, ma alla fine sono riuscito a ripulite il tutto. Con degli stuzzicadenti ho creato uno spessore per centrare la lente nell'anello num.2, perfetto per coprire lo spessore della lente.
stuzzicadenti per bloccare la lente
l'aiuto di un anello per livellare la lente

Il piccolo anello di plastica presente nella fotografia mi è servito soltanto per mantenere sollevata la lente parallelamente rispetto all'anello di prolunga. Dopo aver fissato la lente, ho subito aggiunto qualche goccia di colla in quattro punti, per bloccarla e poter togliere gli stuzzicadenti.


la parte "sporca"...la colla a caldo

Ho cercato di aggiungere la colla con la massima pulizia possibile, ma è davvero molto difficile mantenere pulita la lente. Non è comunque difficile fare una bella pulizia successivamente..la scelta è dovuta alla velocità di fissione della colla ed alla successiva possibilità di togliere il tutto con "relativa" facilità, nel caso ce ne fosse bisogno.


un attimo di sconforto....


...ecco un bel lavoretto pulito


....poi, con molta pazienza...

Come si può vedere dalla foto, non è davvero un bello spettacolo. Anche se la colla, in quella posizione, non influisce sulla fotografia, non è davvero bello lasciare il lavoro in queste condizioni. La pulizia è stata eseguita a colla indurita, con molta pazienza e con l'aiuto di un taglierino e molti stuzzicadenti in modo da limitare un eventuale danno. A lavoro (quasi) terminato, il tutto rimane più pulito, rimane soltanto da togliere un pò di sporco sulla filettatura interna che non è comunque utilizzata in nessuna combinazione possibile.

massima estensione del tubo
Senza considerare l'anello num.1 che per il suo spessore non influisce molto sulla riduzione, le combinazioni possibili diventano due, la minima escursione (solo anello numero 2) e la massima (2+3). Calcolato il rapporto di ingrandimenti con una serie di foto di prova su oggetto fisso, ho così ottenuto una riduzione di focale pari a 0,85x e 0,75x. Non è quanto ho ottenuto con l'altro riduttore, ho comunque eliminato la vignettatura ed ho aggiunto altri fattori di riduzione inferiori, da utilizzare quando necessario. Naturalmente, utiizzando gli anelli con l'altro riduttore, si può arrivare fino a 0,5x e oltre,ma la vignettatura diventa davvero fastidiosa constringendo ad un notevole crop.

nuova configurazione di lavoro.
Come si nota dall'ultima foto, il collegamento tra camera e tubo è ancora tramite adattatore T2 e derivazione a 31,8mm, costringendomi a bloccare il tutto con le due piccole viti di fissaggio. Nei prossimi giorni arriverà la nuova culatta del telescopio con filettatura T2, questo mi permetterà di avvitare l'adattatore della fotocamera direttamente sul telescopio, impedendo qualsiasi rilascio accidentale.
Ho intenzione di realizzare presto dei test su millimetrato per poter verificare anche la qualità della foto ai bordi. In rete esistono vari tipi di test pronti per essere stampati, sarà interessante vedere i risultati.



 
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