lunedì 28 maggio 2012

Finalmente!!! cronaca di un evento ricercato

Non so che tipo di fascino abbia sempre suscitato in me il Martin Pescatore. Nei miei ricordi di bambino c'è un disegno che ho ancora impresso nella mente, visto in un vecchio libro quando frequentavo la scuola elementare. Era solo un disegno, ma ben colorato. Mi incuriosivano i colori, la forma e avevo tanta voglia di poterne ammirare uno dal vivo. Probabilmente tutto questo mi è rimasto impresso nella mente fino a spingermi a volerne fotografare un esemplare, più di ogni altra specie, per poterne ammirare ogni più piccola sfumatura da vicino...


Uscita all'Oasi WWF di Noale, ieri mattina. E' tardi per un'uscita, le 10 passate, ma decido lo stesso di andare. Arrivato al capanno vedo che ci sono già dei fotografi, facciamo conoscenza e dopo un pò uno di loro va via. Divido così il capanno con Piergiorgio, con cui scambio volentieri due chiacchiere a tema, soprattutto riguardo al 100-400 Canon che apprezzo particolarmente per la versatilità che offre. Mostro qualche foto che non voglio ancora cancellare dalla memoria e confido che non ero mai riuscito a fotografare un Martin Pescatore tranne qualche raro caso da troppo lontano per poterlo apprezzare. A quel punto, un richiamo chiaro, preciso. E' lui ovviamente, ma non si vede nulla in giro, comunque ne constatiamo la presenza... C'è qualche airone a distanza, ho su lo Scopos66ED, focale molto più corta del C5 ma non me la sento di cambiare, consapevole dell'esperienza con i gruccioni e poi dentro di me spero che si posi un martino sul ramoscello di fronte...


Si continua a parlare rigorosamente sottovoce, ogni tanto un occhiata fuori, ci si rilassa e cala la guardia quando il buon occhio di Piergiorgio nota l'arrivo, nel più assoluto silenzio, del soggetto tanto sperato. E' un attimo, non diciamo una sola parola, solo un cenno. Punto lentamente il tele verso di lui, il cuore batte tanto forte per l'emozione che nel silenzio ho quasi l'impressione che faccia troppo rumore. E' incredibile, non speravo in tanta fortuna. Le condizioni di luce sono pessime, il sole è coperto ma una luce forte si riflette sull'acqua e manda in crisi l'esposizione della Canon. Impostati gli scatti in raw, parto con una raffica regolando sensibilmente la messa a fuoco, ho troppa paura che voli via e per questo preferisco scattare subito, senza controllare, fino a che la raffica rallenta perchè il raw è pesante. Allora aspetto, e controllo il display. Buio, non si vede bene, su di sovraesposizione allora, meglio saturare l'acqua che bruciare le ombre del soggetto. Cerco di lavorare di esperienza e di sangue freddo, non posso sprecare questa occasione solo per fretta. Ancora una raffica, poi controllo la maf attraverso il display e poi ancora qualche scatto. 


Quindi, dopo neanche un minuto che è sembrato molto più lungo, eccolo che vola via, si allontana qualche metro a pelo d'acqua e poi ritorna sul ramoscello di fronte l'apertura di Piergiorgio. Ora mi trovo più lontano, meglio così, ho un pò di campo in più. Tiro su un respiro e penso che ormai, qualche scatto di sicurezza l'ho fatto, mi calmo un po e quindi riparto. Messa a fuoco, esposizione, priorità di tempi e ISO automatici. faccio altri scatti, sempre con più calma, ma oramai è mio e la memoria della fotocamera sta memorizzando il tutto.
Poi, vola via. Ci ha concesso qualche minuto per farsi riprendere, è così che va, inutile farsi trovare impreparati. L'occasione è qui e adesso, ogni espressione successiva tipo "forse avrei dovuto regolare un pò questo e un pò quello" è inutile. Il Martin Pescatore è un esemplare eccezionale, questo sembra essere giovane. Non sta fermo, si muove rapido sul ramo, saltella e mi manda in crisi con la messa a fuoco ma non mi lascio scoraggiare.


Eccolo qui finalmente, nella prima sequenza di scatti. Ovviamente ne cercherò ancora, non potrei mai stancarmi di questo piccolo campione, troppo affascinante nei colori e nelle tecniche si caccia, pardon, di pesca. Tornerò ancora in quel di Noale molto presto, anche se ho atteso circa due anni prima di fotografarne uno decentemente. Certo, se mi fosse capitato ancora tempo fa, probabilmente non avrei acquisito l'esperienza sufficiente a puntare e scattare velocemente con un sistema completamente manuale come il mio....e a tal proposito...nelle mie varie uscite ho avuto modo e piacere di conoscere tanti appassionati fotografi. Mi hanno tutti trasmesso esperienza ed entusiasmo e a tutti loro sono grato. Poi, più di qualcuno mi ha chiesto molte informazioni riguardo la mia strana attrezzatura confessando che la loro scelta è spesso ricaduta su ottiche dalle focali contenute per via dell'eccessivo costo dei tele più potenti.
E così mi trovo a spiegare, sempre con entusiasmo, che la focale può essere non sacrificata se si punta su attrezzature come la mia, perdendo però automatismi di ogni genere. 
E' questa la scelta che ho fatto io.
La possibilità di spendere una cifra considerevole per un'ottica di qualità con stabilizzatore ottico, messa a fuoco precisa e rapida, dettaglio alto oppure spendere zeri in meno e avere comunque fotografie di una certa qualità poi non proprio da buttare. Certo, meglio di un crop ad un 70-300mm. 
Ovviamente, anche io punto ad un ottica di qualità, ma solo quando avrò spremuto dai telescopi tutto quello che possono offrirmi. E poi, avrebbe davvero senso comprare un tele costoso e non avere neanche le basi per un pò di fotografia in manuale? Quando ottengo una foto di qualità, questo è il mio maggior divertimento.

   

Finalmente l'ho fotografato. E questo è solo l'inizio, voglio di più e meglio. I miei ricordi di bambino prendono finalmente forma e colore...
Un saluto particolare a Piergiorgio che mi ha accompagnato in questa piccola avventura. Alla prossima!
Stefano

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